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Gli articoli indeterminativi, premessi a un nome, gli attribuiscono l’idea di qualcosa di indeterminato o di non noto.
In particolare si usano gli articoli:
1) un davanti a nomi di genere maschile che iniziano per consonante (ad esclusione delle consonanti x, y, z e dei gruppi consonantici gn, pn, ps, s + consonante) o per vocale (eccetto i seguita da vocale). Es. un quaderno, un saluto, un occhio.
2) uno davanti a nomi di genere maschile che iniziano per y, x, z; gn, pn, ps; i+ vocale; s+ consonante. Es. uno yeti; uno xilofono; uno zecchino; uno gnomo; uno pneumologo; uno psicofarmaco; uno ione; uno strappo.
3) una davanti ai nomi di genere femminile; si può apostrofare dinanzi alle parole che iniziano per vocale. Es. una festa; una montagna; un’allieva; un’ erba, un’opportunità.
L’articolo indeterminativo non ha plurale; viene sostituito dall’articolo partitivo.
L’articolo partitivo
L’articolo partitivo, formato dall’unione della preposizione di e dell’articolo determinativo, esprime una quantità indeterminata, la parte di un tutto. 17
L’articolo partitivo al singolare equivale all’espressione “un po’ di”, “una certa quantità di”.
Es. Ti è rimasto del pane? ( del = un po’ di). Ci vorrà del tempo per risolvere questo problema (del = una certa quantità di).
L’articolo partitivo al plurale equivale a “alcuni/e”.
Es. Sta scrivendo delle lettere. (delle = alcune). Apparvero dei fenomeni strani (dei = alcuni).
L’uso dell’articolo partitivo è oggi ammesso nell’uso parlato e scritto. Deve tuttavia essere evitato quando il nome è introdotto da una delle seguenti preposizioni: a, con, per su. Si ritiene scorretta, ad esempio, una frase come questa: “Ieri ti ho visto con dei ragazzi della mia classe”. Si consiglia di dire, più correttamente: “Ieri ti ho visto con alcuni ragazzi della mia classe”.
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